Lo stop motion è una
particolare tecnica di animazione che coniuga abilità fotografica, uso del
computer e creatività. E’ necessaria anche una certa dose di pazienza per
l’alto numero di fotografie necessarie ad attuarla.
Concetto di base: un filmato è realizzato generalmente grazie a un dispositivo, come la
videocamera, in grado di catturare un certo numero di frame (=fotografie) della
realtà in un secondo; facendo poi susseguire questi in rapida successioni si
ottiene così il filmato. L’idea è allora quella di creare i singoli fotogrammi
attraverso l’uso della macchina fotografica, arrivando in post produzione (ovvero l’insieme delle tecniche che si applicano
sulle immagini dopo averle acquisite) alla creazione del filmato.
Il numero di frame per
secondo è abbastanza variabile: per esempio nell’ambito del cinema se ne
inseriscono 24, in Europa le trasmissioni televisive (PAL) avvengono a 25 fps (fotogram per second), in America e
Giappone si utilizza invece lo standard NTSC che prevede 30 fps.
Per i nostri scopi vanno
bene anche 10-15 fps, il che però renderanno il filmato abbastanza scattoso.
Quando:
nella storia del cinema è una tecnica utilizzata per la creazione dei primi
effetti speciali (l’animazione di King
Kong) o in generale per il movimento di pupazzi (Nightmare before Christmas, Wallace & Gromit: La maledizione del
coniglio mannaro e Galline in fuga).
È stato ormai quasi completamente sostituito dalla grafica computerizzata a
partire dal film Jurassic Park del
1993.
Noi possiamo utilizzare
questa tecnica per animare oggetti inanimati, creare piccoli effetti speciali,
creare riprese “Videolento” che durano per tutta una giornata.
Come:
procurarsi una macchina fotografica digitale, un cavalletto (opzionale) ed
eventualmente delle luci di scena. Almeno all’inizio le fotografie dovranno
essere prese dallo stesso punto di ripresa.
E’ necessario scattare una fotografia man mano che il soggetto si muove
(o lo facciamo muovere). Al termine del lavoro avremo un alto numero di
fotografie, è quindi necessario avere sia schede di memoria abbastanza
capienti, sia avere a disposizione un computer su cui salvare man mano le
immagini acquisite.
Una volta terminato il
lavoro di acquisizione bisogna creare il filmato vero e proprio attraverso
specifici software, come Movie Maker (disponibile gratuitamente per i sistemi
Windows), MonkeyJam ecc. Si montano le immagini in rapida sequenza e si esporta
il lavoro finale come filmato.
Uso di MonkeyJam: cliccare sulla voce di menu File
> New xps, si aprirà una finestra dove indicherete al software dove
posizionare le immagini dell’animazione e il colore del livello.
Aprto il nuovo progetto,
si possono importare le immagini della propria fotocamera con il comando File > Import > Images; è
possibile inoltre utilizzare la propria webcam cliccando su Tools > Capture > video (o
cliccando sull’icona della videocamera in alto).
Importando le immagini da
una cartella il programma le dispone automaticamente in ordine alfabetico,
prestare quindi attenzione al nome dato dalle immagini.
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